venerdì 22 gennaio 2010

RIPOSA IN PACE, MIEP.............


RIPOSA IN PACE, MIEP.....di Lucia Delgrosso
Cara Miep, ora che te ne sei andata
sta volando su Fb una frase che eri
solita pronunciare per schermirti
quando ti elegiavano per avere avuto
il coraggio di nascondere Anna Frank
e la sua famiglia:"Non fui un'eroina,
aiutare i nostri simili in pericolo
non è una questione dicoraggio, ma è
la scelta che tocca nella vita ad ogni
essere umano, tra bene e male.

Tutti avrebbero fatto come me in Olanda. C’era una taglia su ogni
ebreo, 7 fiorini e mezzo,quindi avrei potuto ricevuto 60 fiorini
per le 8 persone che proteggevo".Mi sono chiesta come una donna
intelligente come te potesse negare l'evidenza, e cioè che la
maggior parte degli Olandesi non fecero affatto come te, ma
intascarono i trenta denari del loro tradimento senza perderci il sonno.
Coprirono la loro coscienza con il manto oscuro di una legge di cui non
si ritenevano responsabili e si sono autoassolti.
Forse non si sono nemmeno assolti, non si sono addirittura giudicati.
Si sono lasciati scivolare sulla pelle tutto quell'orrore senza nemmeno
un brivido. Non è possibile che non ti rendessi conto che eri tu l'eccezione.


Poi però ho pensato che non eri tu
quellache non si rendeva conto, ma
ero io a non capire il senso del
tuo pensiero.
Quel "tutti" non doveva essere inteso in senso statistico,ma come
"normalità" di una scelta. Credo che volessi dire che di fronte a
quel bivio della coscienza in cui mettevi a repentaglio la tua
stessa vita eri tu quella che ha fatto la scelta meno difficile.
Era più complicata quella degli altri, intrappolata nella
biforcazione del "devo" o "non devo".

Se di fronte ad una domanda drammatica della vita ti chiedi se "devi"
o "non devi" finisci in un labirinto di pensieri,si accavallano
considerazioni, calcoli, previsioni, cadi nelle trappole dei "Sì,
ma se poi ....." , sbatti contro i muri della non pevedibilità
delle conseguenze, anneghinei mari dei dubbi.
Se invece ti chiedi più semplicementese "posso" o "non posso" gli
svincoli falsi del labirintosi sbarrano, e tu hai la strada segnata.
Il "non devo" ammette repliche, rimanda sempre a qualche altro
passaggio logico. Il "non posso" è senza se e senza ma.

Era la voce di Socrate,quella
che non gli diceva mai quello
che doveva fare, ma sono
quello che non doveva fare.
In realtà gli diceva "non puoi"
e così chiudeva il discorso.
Fine delle trasmissioni.
Costi quel che costi.

Cara Miep, ci hai lasciati in un'ora molto brutta per il mio Paese.
Qui non si mandano al forno crematorio gli ebrei,ma si impallinano i
neri e poi si giustifica l'intolleranza verso di loro con la puerilità
che pisciano per strada. Non succederà come in Germania, nessuno lo
pensa, ma ci sonotutti i segnali di quel collasso morale a cui hai
assistito tu. Quell'abbrutimento della coscienza che ti infila nella
selva delle giustificazioni alla caccia al nero a Rosarno, dove tutti
si chiedono le cause e le concause.
Mentre invece la domanda è è la stessa che ti sei posta tu:"potevano"
o "non potevano".Non potevano, Miep.

Di fronte al "non si può" non vale nessuna spiegazione sociologica,
economica, culturale. Non si può e basta.
E anche chi non partecipa a quello che "non si può" fare "non può"
assistere indifferente, ma deve contribuire in ogni modo a rompere
questa spirale di intolleranza che sta soffocando la convivenza civile
in Italia.

Se un politico si permette di dire che negli ospedali i malati italiani
devono essere separati dagli stranieri non lo "si può" votare.

Dirà sempre di peggio, cavalcherà quella barbarie che lui stesso ha
contribuito a diffondere e le sue parole, per quanto possano essere
violente, scivoleranno sempre più leggere sulla pelle della gente.
Fino a quando quelle parole diventeranno macigni e ci cadranno addosso
pure quelle senza lasciare nemmeno un livido e allora tutto sarà permesso.
Riposa in pace, Miep, tu che non ti sei fatta tante domande.